Telenovelas che furono e biscotti che sono: Topazio e i COOKIES ALLA QUINOA.
Il mio passato da telenovelamaniaca trascorso sul divano con l’amica del biscione, Patrizia Rossetti, è pieno di risorse. Purtroppo per voi…
Non posso quindi mancare di condividere un post su quella che è tra le più indimenticabili telenovelas della storia (la mia…), per i dialoghi surreali, le ambientazioni marroncine, i costumi agghiaccianti e l’audace scelta dei nomi propri di persona: TOPAZIO.
Per chi si fosse perso le 187 puntate di patos sudamericano, e avesse l’irrefrenabile bisogno di avere dei ragguagli in merito, la faccenda in sostanza si svolge così:
Topazio nasce cieca e moribonda da una famiglia ricca. Per non irritare il neopadre, fedele al detto “auguri e figli maschi”, la scambiano con un neonato povero ma sano, tale Gianluigi.
I due anni dopo si incontrano, si innamorano e si sposano in segreto perché contrastati dalla famiglia di lui. Che poi in realtà è la famiglia di lei…
Topazio resta incinta ma non sa se del marito o di un tipaccio brutto e cattivo che le fa stalking da anni e che sostiene di aver abusato di lei mentre era svenuta. Dalla paura per quanto era brutto. Quindi senza uso di droghe o sonniferi, solo un mancamento. E lei non si è accorta di nulla. NULLA. Per cui oltre che di una bruttezza da svenire, passa anche per uno molto noioso a letto.
Quel cicciobello di Gianlu non vuole accettare questo figlio del dubbio, quindi che fa la nostra eroina? Decide di crescere da sola il pupo, si fidanza con un medico, trova un lavoro, riacquista la vista con un’operazione in day hospital, apprende che il padre del bambino è il suddetto ciccio, scopre di essere la figlia dei ricchi e non dei poveri, indossa vestiti terrificanti.
E il Gianlu che fa nel frattempo? Perde la vista dallo stress e forse anche per non vedere come veste Topazio… Quindi ora quello povero e cieco è lui. Che sfiga!
Ovviamente lei, che come tutte noi è crocerossina inside, torna tra le sue braccia facendogli subito riacquistare la vista. Con la sola imposizione delle mani…
E vissero tutti felici, contenti e mal vestiti.
Inutile ribadire che il tutto è ambientato in Sud America. E da dove ha origine la quinoa? Pare proprio da lì, dalla patria di tutte – o quasi – le telenovelas. Almeno lo spero, se no io che l’ho scritta a fare tutta questa manfrina?
E soprattutto, cosa me ne potevo fare io di un sacchettino di quinoa che mi è stato donato con amore dalla mia impareggiabile madre? E che ne so?
Poi mi viene in soccorso una ricetta trovata su una rivista e come un finale inaspettato ed emozionante, ecco che vengono fuori i COOKIES ALLA QUINOA!
Per cui, prendete 100gr. di quinoa, versatela in uno scolapasta e sciacquatela bene, poi fatela tostare qualche minuto in un pentolino, fino a che non sarà dorata (attenzione a non bruciarla…) e poi cuocetela in 30ml. di latte. Una volta cotto il pastone, lasciate raffreddare.
Intanto in una ciotola mescolate 80gr. di farina, 50gr. di zucchero di canna, 30gr. di burro fuso, 1 uovo. Unite al tutto la vostra quinoa e 50gr. di gocce di cioccolato, mescolate bene e poi mettete a riposare l’impasto in frigo per un’oretta.
Una volta rassodato ricavatene tante polpette, non troppo piccole e un po’ schiacciate. Posizionatele su una teglia grande ad una certa distanza le une dalle altre, perché nel forno tenderanno ad allargarsi. Cuocete a 200° per circa 20 minuti.
Aspettate che i COOKIES ALLA QUINOA si freddino e poi offriteli per esempio, all’uomo che amate.
Che poi altri non è che il marito di vostra sorella che in realtà è vostra madre che voi credete morta in un incidente aereo ed invece vive felice su un’isola deserta con uno steward 30enne anch’egli sopravvissuto e che scoprirete essere il vostro fratello gemello rapito nella culla!
Ma è solo un esempio…
Indimenticabile Topazio!!! Complimenti per l’efficacissimo riassunto! In poche righe sei riuscita a rendere tutta la complessa intensità della trama originale (per non parlare del fatto che hai finalmente riscattato la quinoa dai suoi noioso, inesorabile destino di alimento fat-free)!!!
Grazie Lellofornello! Finalmente uno che ne capisce di passioni sudamericane!!!
Ho seguito tutte le puntate seduta su una piccola seggiolina di legno vicino a mia nonna, ma sai qual era la cosa che mi piaceva di più di questa telenovela? I capelli di Grecia Colmenares, quelle leggere onde tra i capelli e quel boccolo fitto, fitto sulle punte. Mi faceva impazzire e sognavo dei capelli come i suoi 🙂 (forse ho anche provato a riprodurli qualche volta, ma non ricordo il risultato). Che tuffo nel passato!
Mi incuriosiscono i tuoi biscotti, molto. Vedrò di farne una grossa quantità per regalarli all’uomo che amo, cioè il marito di mia mamma, che forse non è mia mamma e che naturalmente mi odia 🙂
Un abbraccio! 😉
E’ bello trovare una che ne capisce come me di questa roba così intellettuale, non è affatto facile… Spero che riuscirai a farli e vedari che piaceranno a tutti: cugini dei finti fratelli, nonni che sono nipoti, zii che hanno cambiato i connotati, ecc. ecc.!
Le uniche telemamelas che il bradipo ha affrontato: Milagros 1° parte e Cuore Selvaggio 😛
Golosa cioccolatosa ricetta biscotti <3
Per fortuna che: l'alberello del bradipo è figlio unico; la genitrice del bradipo ha il terrore dell'aereo! 😀
Ciao
Sid
Ahahah! Purtroppo Milagros e Cuore Selvaggio non fanno parte della mia cultura sudamericana spinta. Ma cercherò di studiare…
Milagros aveva come protagonista Grecia Colmenares; mentre Cuore Selvaggio vedeva l’accoppiata Eduardo Palomo e Edith Gonzales 😀
Bacio
Sid
Faccio subito delle ricerche!!
Ecco, io la Colmenares l’ho scoperta con “Manuela”, telenovelas dalla colonna sonora in-dimenticabile che ha accompagnato i miei pomeriggi post “Non è la Rai”… https://m.youtube.com/watch?v=1xm-v2OrQEo Topazio però la guardava mia nonna, quindi qualcosa di sfuggita l’avrò vista.
Biscotti interessanti, devo solo trovare il modo di sostituire tutti quei latticini! 😀
Manuela l’ho vista di sfuggita, ma la sigla è indimenticabile!! I latticini dovrebbero essere facili da sostituire. Spero…