Per rendere omaggio alla rivoluzionaria Lady Oscar un dolce francese in versione “light”: MOELLEUX AL CIOCCOLATO, RICOTTA E COCCO (senza farina e burro).
In quinta elementare debuttai nel primo di una lunga serie di esami mai finiti, presentandomi davanti alla giuria di esperti (peccato non ci fosse il televoto…) con i miei cavalli di battaglia: la Francia e la Rivoluzione francese.
Questo perchè sono stata una bambina degli anni ’80, ossessionata da Oscar François de Jarjayes in arte Lady Oscar. E lo sono tutt’ora.
Se in tv danno le repliche, devo vederne almeno una puntata. In particolare la mia preferita è quando Andrè strappa le vesti ad Oscar per farle capire che lui non è che le striglia il cavallo da 20 anni a gratis. Se ci fossi cresciuta io con uno come Andrè, soprattutto nella fase guercia, credo che gli sarei saltata addosso entro i primi 5 anni di vita!
Ma forse no, perchè noi donne siamo fatte così, e la Lady di ferro francogiapponese non è da meno: se non sono Conti svedesi, del genere Hans Axel di Fersen, non vuole vederli neppure montarle i mobili Ikea.
Segnando per sempre le fanciulle che eravamo e destinandoci a scelte amorose profondamente sbagliate: no al nostro amico d’infanzia, stalliere ma fedele, e si all’ossessione per il conte bello e impossibile, inesorabilmente innamorato della solita gatta morta ossigenata e già impegnata. Le gatte morte non sono mai sole…
La cosa più inquietante è che i giapponesi sono riusciti ad impossessarsi delle nostre menti, propinandoci di tutto, proprio nell’età più tenera e indifesa. Ora si spiega come mai le/i 40enni di oggi sono pieni di turbe psichiche e difficoltà di crescita emotiva: tra robot con seni volanti e insalate di matematica, orfani da latte alle ginocchia, orfanelle incestuose e sfigate, ambigui comandanti della Guardia Reale.
Si, perché nel caso di Lady Oscar, si tratta di un chiaro esempio di transgender: una donna che sin da piccola si travestiva da uomo, le piacevano gli uomini, ma non disdegnava le donne (si capiva che Maria Antonietta non le fosse indifferente) ed era morbosamente legata al suo destriero. Sicuramente più che ad Andrè…
Costretta inoltre a vivere in attillate quanto sgargianti divise taglia 38, chioma bionda e fluente, stivale alto, bianco, con tacco. Insomma, una antesignana Priscilla, regina di Versailles.
Ma la giappo-perversione da il meglio di sé nelle scene di incontri biblici: immagini improvvisamente monocromatiche, dietro le quali si celano, neanche poi tanto, corpi nudi circondati da spaventosi rovi. Che da piccola non capendo niente ne vedevo solo l’aspetto fortemente “spinoso” della faccenda e un po’ mi dispiaceva pure per i due malcapitati, improvvisamente nudi e in una giungla parigina.
La “meglio” della rivoluzione resta l’antesignana Paris Hilton, la regina Maria Antonietta, che propone una bella colazione per la plebe che, tutto il giorno in giro con zappa e forcone, poi non ci vede più dalla fame. E si innervosisce…
Io propongo invece un bel dolce francese per eccellenza, una bomba al cioccolato ma in versione leggermente “light”, perché senza burro né farina ma con la mia amata ricotta: MOELLEUX AL CIOCCOLATO, RICOTTA E COCCO.
Come prima cosa, mettete 170gr. di cioccolato fondente a sciogliere. Poi prendete 2 uova, dividete gli albumi dai tuorli e montate a neve gli albumi.
Lavorate i tuorli con 70gr. di zucchero di canna fino a farli diventare spumosi. Aggiungete 250gr. di ricotta molto asciutta, 50gr. di farina di cocco (se non vi piace potete sostituirla con amido di riso o di mais), 50gr. di gocce di cioccolato fondente.
Mescolate tutto e poi aggiungete gli albumi a neve, delicatamente.
Versate il composto in uno stampo a cerniera di 18/20 cm ricoperto da carta forno. Cuocete per circa 40 minuti in forno caldo a 180°.
Fate raffreddare e ricoprite con cacao amaro e cocco rapè.
Servite il MOELLEUX AL CIOCCOLATO, RICOTTA E COCCO con una palla di gelato alla vaniglia o panna.
Ora il popolo non ha più scuse. Finalmente ha trovato torta per i suoi denti.
Lady Oscar: mia madre (che era già in età cosiddetta matura) la adorava, e che pianti quando l’Andrè moriva (perchè è morruto, vero?). Quindi il bradipo, per non stravolgere tutti i testi di psicologia (che poi ‘sti cervelloni ci rimangono male!), ha adorato, e adora ancor’oggi, i robottoni (Jeeg forever! <3 ) e le alabarde spaziali <3
Buona idea per un riciclo goloso 😀
Bacio
Sid
Si, confermo, l’adorato Andrè morì.
Che tragedia! Fossi in te però darei ad Oscar una chance e guarderei adesso, tutta la serie!! Anche se capisco che non vuoi darla vinta a tua madre…
Ma qualche puntata, in DVD, l’ho anche sbirciata. Ma proprio non è il mio genere 😛
Ormai, sono un bradi-“robottoni-addicted”
Bacio
Sid