Pomeriggi di telenovelas e tanto Aroma de café, tutto in un chicco. Anzi in tanti BISCOTTI CHICCO DI CAFFÉ.
Aroma de café è una telenovela che ho scelto di vedere consapevole di quanto stessi facendo. Non posso addurre come scusa mia madre che circuiva una bambina incapace di intendere e di volere il pomeriggio sul divano, né dare la colpa ad un’ammiccante Patrizia Rossetti che dal tubo catodico manipolava le nostre menti con visioni latino americane.
Come tutte le telenovelas che si rispettino, Aroma segue rigidamente lo schema della tragedia greca.
Un ampio prologo che racconta della umile vita da raccoglitrice di caffè della protagonista, la giovane e bella Teresa Suarez detta Gaviota, al quale seguono varie vicissitudini in cui alla poverina, che nel frattempo trova anche il tempo di andare all’anagrafe e cambiarsi il nome in Carolina Olivares (ma poi perché? Che cambia? Tieniti quello che hai!), accade di ogni e senza averlo mai voluto: dalla prostituzione al diventare dal niente assistente del direttore di un’importante impresa che esporta caffè.
Si giunge poi all’esodo finale ricco dei consueti colpi di scena che vogliono farci credere che a vincere saranno i cattivi (ma mica siamo nati ieri, qui con le telenovelas c’è una certa esperienza!), terminando con l’inevitabile trionfo dell’unico e solo vero amore: quello della povera per il ricco.
Certo Aroma purtroppo pecca per l’assenza dell’esilarante comicità involontaria che invece riesce a produrre la grande Topazio, ma parliamo di alti livelli ai quali non tutti possono arrivare.
Nonostante i divani in finta pelle, i colori delle scene del solito beige e alcune facce a noi familiari, Aroma non riesce ad emulare i fasti della più celebre pietra preziosa.
Nel caso beccaste da qualche parte le repliche, oltre che segnalarmele subito, vi consiglio anche di gustarle accompagnandole con qualcosa a tema: BISCOTTI CHICCO DI CAFFÉ.
Per ottenere circa 30 chicchi, mettete in una ciotola 300gr. di FARINA 00 setacciata con 130gr. di ZUCCHERO A VELO, 20gr. di CACAO AMARO IN POLVERE, 5gr. di CAFFÉ MACINATO. Aggiungete 150gr. di burro morbido, 1 UOVO grande e versate a filo (e dopo che si è raffreddato) 20ml. di CAFFÉ AMARO della moka nel quale avrete sciolto 1 cucchiaino pieno di CAFFÉ SOLUBILE.
Amalgamate il tutto con le mani, fino ad ottenere una palla omogenea. Avvolgetela nella pellicola e tenetela in frigo per almeno 1 ora.
Trascorso il tempo, tagliate l’impasto in tante fette da circa 20gr. l’una.
Ricavate dalle fette delle sfere dalla forma ovale, un po’ schiacciata.
Posizionatele su una teglia ricoperta con carta forno e incidente il centro con la punta di un coltellino (possibilmente più precisa della mia e ad S).
Rimettete in frigo per almeno altri 30 minuti e poi infornate a 170° per 20 minuti.
Buona
Grazie
Ottima ricettina……la proverò senz’altro da amante del caffè quale sono 🙂 buona settimana
Grazie!! E ottima settimana anche a te.
Bravissima issima 🙂
Grazissima!!!
Dalla telenovela al dessert è geniale Alessandra. E la ricetta mi attrae, molto: la provo e ti faccio sapere se conquista i miei ospiti.
Di Aroma il bradipo non sa nulla ma di caffè… anche nulla! 😛
Slurpete <3
Ricetta da adottare per la prossima cena: così figurone con gli amanti della nera bevanda è assicurato 😀
Bacio
Sid
Ahahaha!!!! Mitico bradipo!
Il tuo post mi ha ricordato un aneddoto che raccontava spesso mia nonna.
Lei diceva che da bambina aspettava tutto l’anno che arrivasse il Natale, perché sapeva che per quella festa le sarebbe stato regalato un cioccolatino. Allora quel minuscolo pezzo di cioccolata era un lusso inimmaginabile, che ci si poteva permettere appunto soltanto una volta l’anno. Adesso invece, diceva mia nonna, se ho voglia di un po’ di cioccolata vado al supermercato e me ne compro una stecca larga così e spessa così per un euro e spiccioli.
Mia nonna ci faceva questo paragone per farci capire che adesso ogni giorno è festa, ogni giorno è Natale, perché ora possiamo permetterci di fare tutti i giorni delle cose che soltanto pochi anni fa erano delle comodità inaccessibili. E quindi finiamo per darle per scontate, non le apprezziamo nella giusta misura e non siamo mai contenti. Sei d’accordo?
Si, sono d’accordo, oggi abbiamo tutto con facilità e per questo non l’apprezziamo!
Mi fa molto piacere che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Ho sviluppato un confronto più esteso tra l’Italia di mia nonna e l’Italia attuale in questo mio post: https://wwayne.wordpress.com/2014/10/22/poveri-ma-felici/. Grazie per la risposta! 🙂