Una domenica che poteva finire male e invece finisce a cavolo. Ma rosso e nel risotto: RISOTTO AL CAVOLO ROSSO, gorgonzola, speck e mela.
Domenica, interno giorno. Fuori si preannuncia tempesta, ma anche dentro non scherza…
Lui dal letto: Tesoro, sono solo le 10, è domenica, che fai da due ore chiusa in bagno?
Lei dal bagno: Mi preparo per il pranzo dai miei. Ti ricordi vero che oggi pranziamo da mamma?
Lui: Di nuovo? Ci abbiamo pranzato la scorsa domenica e quella precedente. Non è possibile, cosa ho fatto di male nella mia vita passata per meritare le domeniche con i tuoi?!
Lei: La domenica precedente non abbiamo pranzato da mia madre, ma da mia zia.
Lui: Tua zia è la sorella gemella di tua madre che abita due piani sotto i tuoi adorati genitori. Praticamente è stato come pranzare da tua madre!
Lei: Non è vero, zia Ofelia e mamma non si somigliano per niente. Mamma è scura e la zia è bionda.
Lui: Nel caso la polizia mi chiedesse di riconoscerle in un confronto all’americana, lo terrò presente… Ma comunque mi sembra che stiamo divagando. Io oggi non mi muovo da qui. Non c’è motivo per andare di nuovo a pranzo dai tuoi. Con questo tempaccio poi. E sapesse almeno cucinare, tua madre…
Lei: Mamma cucina benissimo. Mi ha insegnato tutto lei.
Lui: Non avevo dubbi a riguardo. Diciamo che oggi vorrei stare leggero. Per una domenica vorrei evitare cibo che tenta di salvarsi dall’annegamento nell’olio selvaggio…
Lei: Sei sempre esagerato! Solo perché la TUA di madre è così tirchia che neanche lo compra l’olio. E’ tutto scondito e insapore.
Lui: Mia madre è la regina dei fornelli! Ha fatto anche la cuoca da giovane.
Lei: Certo, nelle cucine degli ospedali, era la più amata dai malati di ipertensione.
Lui: Con queste belle parole riferite alla mia amata genitrice, ti sei del tutto giocata la mia presenza al pranzo a base di sale, olio e fritto! Non c’è motivo di soffrire, e soffriggere, tre domeniche di seguito. Poi sempre, tu, io, i tuoi che a stento si rivolgono la parola, tuo fratello che finge di essere etero accompagnandosi ad improbabili partner e tua sorella con l’ennesimo fidanzato di un’altra. No, te lo scordi!
Lei: E Wanda.
Lui: Wanda chi?
Lei: Come chi? Zia Wanda, la sorella di mio padre.
Lui: Quella pazza? Quella che stava in manicomio?!
Lei: Ma che dici? Mai stata in manicomio! E’ stata solo ricoverata per un breve periodo in una clinica a causa di un forte stress emotivo.
Lui: Ma se è ricoverata da due anni, praticamente da quando ci siamo sposati. Alla faccia del breve periodo, quella è proprio pazza, lo sanno tutti. A me l’ha carinamente confidato tua zia Ofelia al nostro banchetto nuziale. Bravi a dirmelo quando ormai ero stato incastrato… Ci manca solo la domenica a tavola con la pazza di famiglia. Giammai!
Lei: Ma non possiamo mancare, mamma e papà ci tengono a fartela conoscere. Come faccio a dirgli all’ultimo che non andiamo, è da tanto che non la vedo, con che scusa, cosa mi invento, e poi in casa non c’è un cavolo da mangiare! Anzi, forse proprio solo quello…
Lui: Non mi importa, inventati quello che vuoi, la fantasia non ti è mai mancata. Con me sei abilissima ad inventare scuse. Io oggi non esco di casa, tu fai quello che ti pare!
E mentre pronuncia queste immortali parole, con fare infastidito dalla discussione, si alza dal letto e sbatte con violenza il mignolo del piede contro lo spigolo del comodino. Urla disumane la raggiungono nel bagno, lei si precipita per constatare l’accaduto, trovandolo seduto per terra, gemente, con il piede tra le mani e gli occhi lacrimanti.
E con un filo di voce piagnucola: Tutta colpa di tua madre!
Lei, frenando a stento una risata che avrebbe per sempre compromesso due idilliaci anni di matrimonio, prende il telefono e compone un numero: “Ciao mamma, scusaci ma oggi non possiamo più venire a pranzo. Tesoruccio, mentre si preparava per venire da voi, ha avuto un piccolo incidente domestico, niente di grave, ma il medico dice che è meglio se resta a riposo tutto il giorno. Scusaci con papà e saluta la zia Wanda, ci tenevamo così tanto a vederla. Ma domenica prossima niente e nessuno ci impedirà di pranzare con voi. Promesso!”.
Riattacca il telefono e guardandolo con biasimo esclama: “Allora oggi risotto, ricetta di mamma!”. E lui sviene.
Ma poi finisce per mangiare ben due porzioni del RISOTTO AL CAVOLO ROSSO, gorgonzola, speck e mela.
In un pentolino preparate del brodo vegetale, mentre arriva a temperatura, concentratevi sulla crema di cavolo. Tagliate a pezzettoni la metà di 1 cavolo cappuccio rosso piccolo, tritatelo nel frullatore assieme ad acqua fredda di frigorifero (che serve a fissare il colore), 2 cucchiai d’olio e 1 pizzico di sale.
In un tegame fate imbiondire dello scalogno con un po’ d’olio, aggiungete l’altra metà del cavolo tagliato a listarelle sottili, il riso e lasciate insaporire, poi sfumate con 1 bicchiere di vino bianco e alternate la crema di cavolo al brodo vegetale e proseguite fino a cottura, mescolando sempre.
Una volta pronto mantecate con 1 cucchiaio di gorgonzola piccante e del parmigiano. Servite con cubetti di speck croccanti, pezzetti di mela e qualche altro cubetto di gorgonzola.
mmm, crema di cavolo rosso. Però con gorgonzola e speck… , non so io avrei ordinato una pizza, per sicurezza.
E avresti sbagliato, era buonissimo! Malfidato!!! 😜
Ne sono sicuro, ma non posso sempre dirti che mi piace tutto quello che proponi: poi ti abitui male!
Molto saggio!😉
Ho un post molto simile che non ho avuto il tempo di postare.si vede che abbiamo gusti simili
Intendi come ricetta? Ultimamente sto vedendo molti risotti viola ma di solito con il radicchio.
no la mia è proprio con il cavolo viola, sarà la prossima che posterò, è da un po’ che aspetta il suo turno
Anche la mia era da un po’ che aspettava di essere postata, ed era la prima volta che mi relazionavo con un cavolo rosso. Attendo di leggere la tua di ricetta!
A presto !!
E’ troppo buono, bravissima, baci cara, <3
Grazie!!! Baci a te
<3
Come la mamma c’è solo la mamma! Comunque davvero ci sono certe madri che non so come facciano ad essere genitrici: nella mia mente tutte le madri dovrebbero saper cucinare! Io adoro le cose viola *-*
Si, è un bel colore che fa primavera. Sperando che arrivi… Buona serata.
Qui oggi ha fatto un po’ calduccio, ma giusto nel pomeriggio. Un po’ d’inverno ci voleva!
Si, ma speriamo non arrivi durante la primavera…
Verissimo
MI sono riconosciuta in tre cose: a) nel marito/compagno b) nella botta del mignolo al comodino che mi sono recentemente beccata pure io e se solo ci ripenso mi fa ancora male c) nel cavolo rosso, che mi piace un sacco, e che ha dato un bellissimo tono al tuo risotto. Però se continui a cucinare così mi sa che il tuo lui dalla tua mamma non ci vorrà mai e poi mai andare… 😉
Prima lo devo trovare! I miei lui tendono tutti a tornare dalle madri… Maschi, non capiscono niente! 😒
Beh, dai, ma se parti dicendo che non capiscono nulla diventa un po’ difficile convincerli a restare… 😉 Scherzo. In bocca al lupo!
E lo so… Ma non restano… Vabbè… Crepi il povero lupo!
Guardavo sempre storto il gorgonzola che non stava sui crostini…
E sbagliavo, è delicato e ottimo anche cotto.
Promuovo il risotto!
Grazie! In questo caso il gorgonzola è quello piccante, meno delicato ma più saporito e che secondo me sta benissimo con la mela o la pera.