Se un giorno, guardando il vostro partner, vi accorgete di non sapere niente di lui, non fate domande, fate un PLUMCAKE PATATE E CAROTE. A volte è meglio ignorare…
Dopo averlo tanto rincorso (non è quello che pensate, da me non si fanno mai prendere…), finalmente anche io ho visto “Perfetti sconosciuti”. Avete presente quei film inquietanti, pieni di suspense, con colpi di scena improvvisi e un finto finale alla “e vissero tutti felici e contenti”? Ecco è lui.
Bel film, ben recitato, ben scritto, ben fotografato, ben vestito, bella pure la location e anche il menù della cena, ma il senso di angoscia resta sempre in agguato e quando esci dal cinema due sono le cose che subito ti balenano per la capoccia:
- Meno male che sono zitella
- Dove ho messo il cellulare
Oppure, al contrario:
- Dove ho messo il cellulare
- Meno male che sono zitella.
Diciamo che è uno di quei film da evitare di vedere in coppia se non si vuole passare la notte a fissare il soffitto, mentre entrambi tenete lo smartphone sotto il cuscino, ponendovi domande esistanzial-tecnologiche del tipo: perché tanti nostri coetanei, cioè gente che ha superato i 20 anni come minimo da 20 anni, sente così tanto il bisogno di vivere tutto attraverso un cellulare. Anche il tradimento.
E perché il tradimento diventa una costante del nostro essere coppia, quasi un modo naturale e necessario per sopportare il/la partner che ci siamo scelti con libero arbitrio.
E perché abbiamo fatto dei social la nostra vita e delle varie app il filtro attraverso cui viverla.
Perché chattiamo con sconosciuti di cui non sappiamo assolutamente nulla, ma ai quali raccontiamo cose che neanche noi sapevamo di essere.
E perché, come dicono nel film, lo smartphone è diventato la nostra scatola nera.
Per molti di noi lì dentro ormai c’è tutto, vita, morte e miracoli. Tua e quella degli altri. Ci sono cose che non hai il coraggio di ammettere neanche con te stessa, ci sono amore, odio, paura, tradimenti e i selfie in cui sembri la figlia di Fantozzi. Perché quelli in cui assomigli alla Bellucci da giovane li hai già tutti pubblicati sui social…
È il diario segreto dell’adolescenza, è la nostra Smemoranda, è l’amica del cuore – che se leggesse quello che scriviamo di lei agli altri, il cuore ce lo squarterebbe – è il nostro fidanzato ed è tutto quello che il nostro fidanzato non dovrà mai sapere. Né vedere.
Penserete che sono esagerata, e direte tutti/e che voi lo smatphone lo usate per le emergenze, per chattare con le maestre dei vostri figli, che lì dentro ci tenete solo le foto dei bambini, delle vacanze con i suoceri e del compleanno di vostro marito. E poi voi vi fidate ciecamente del vostro partner e siete più che sicure che non vi farebbe mai soffrire, non intenzionalmente almeno. Povero cucciolo…
Ma pensateci bene, riflettete su ogni parola scritta, su ogni foto che avete inviato e su tutte le volte che avete visto il vostro amato illuminato dalla luce del suo inseparabile cellulare. Nei momenti più assurdi del giorno. E della notte. Sul perché lui (o voi) ha improvvisamente nascosto all’universo intero il suo ultimo accesso in chat. Meditate sul vostro uso di whatsapp, messenger, mail, sms e app varie e poi, chi di voi non ha peccati, scagli per primo il suo smartphone.
Però dai amici, non ci pensiamo, in fondo è quasi Pasqua, vogliamoci bene e amiamoci tutti. Rimandiamo a dopo le feste ogni elucubrazione mentale, non vorremmo mica rovinarci lo scambio delle uova con tali banalità.
Peace&Love. Patate&Carote.
Nel senso di PLUMCAKE PATATE E CAROTE.
Allora, orsù, cominciate lessando 2 patate di dimensioni medie in acqua (poco) salata e poi schiacciatele. Grattugiate 2 carote e tritate a fettine sottili 1 porro piccolo.
In una ciotola mescolate 2 uova con 50ml. di olio di semi, sale, pepe e timo, poi aggiungete patate, carote, porro, 50gr. di parmigiano, 100ml. di latte e amalgamate.
Setacciate 170gr. di farina con 1 bustina di lievito istantaneo per torte salate e uniteli al composto.
Versate metà dell’impasto in uno stampo per plumcake, cospargetelo con tocchetti di provola affumicata (o altro formaggio, a me avanzava quello), coprite con il resto dell’impasto e spolverizzate la superficie con parmigiano e semi di sesamo, infornate in forno caldo per circa 20 minuti a 180°.
Dunque, al volo ti direi che forse l’errore sta nei parametri con i quali si scelgono i partner, e che mangiare carboidrati aiuta il cervello a riflettere meglio.
ahahah! Secondo me è un po’ più complessa, ma il carboidrato aiuta sempre!
Il film non l’ho visto, non usiamo il cellulare se non per mia figlia quando e’ via, il plumcake e’ una bonta’, baciotti tesoro bello, <3
Meglio per te. Anzi, per voi! Buona settimana. Bacii
<3
Però anche il post mi mette ansia! Io sono ancora in tempo, forse vado a vederlo giovedì se non lo tolgono >.< ieri sono andata a vedermi i cartoni, così posso nascondere il fatto che sono ancora una bimba ahahahahah
Il plumcake è fantastico, tira su di morale!
Anche io prima del film ansioso avevo visto un cartone animato, tanto per compensare. Fammi sapere il tuo parere, se riesci a vederlo.
Cercherò! Altrimenti più in là me ne lamenterò!
Oibò, il tuo bradipo s’è perso il film! Mannaggia a non averci lo smartofonno 😛
Però il cake di patate-e-carote fa venire unacertaqualfamuccia 😀
Gnammete!
Bacio
Sid
Meno male che c’è il plumcake allora! Bacii
😀