- Piatto ricco mi ci ficco!

L’impossibile viaggio verso il centro che termina con una torta rustica di carciofi e patate

Torta rustica carciofi e patate

Un giorno, all’improvviso, smette di chiamarti, smette di scriverti, smette di cercarti, insomma smette.

Così, all’improvviso, un giorno scopri che ha smesso di esserci e che quindi non devi esserci più neanche tu al centro della sua vita. E l’ha deciso lui, tutto da solo, senza una consultazione, una delibera, una mozione, un referendum con un quorum da raggiungere in una domenica estiva quando tutti vorrebbero essere al mare e non verso un seggio rovente a decidere: Centro SI o Centro NO.

Che poi c’è poco da decidere, tu al centro in realtà non ci sei mai stata. Sei stata a destra, a sinistra, a volte in alto, più spesso in basso, ma al centro no mai. Al centro non c’era posto: c’erano già le andate e i ritorni, il lavoro impegnativo, le narcisistiche passioni, gli altri, le altre… E comunque qualsiasi cosa passasse per caso in zona.

In verità non è che tu poi mirassi proprio al centro esatto, però neanche la periferia ti faceva impazzire, diciamo che ti sarebbe bastato un dignitoso non lontano dal centro, ben collegato, vicinanze metro, per dare quell’idea del “non sto nel caos, ma se voglio ci arrivo facile”.

Invece no, il centro era lontano. Ci volevano molte ore di viaggio e tanta pazienza per arrivarci e ogni volta che pensavi di essere, non dico arrivata, ma almeno in prossimità, notavi che il cartello “BENVENUTA” veniva spostato sempre più in là. E così non ti rimaneva che metterti di nuovo in cammino, verso quella meta impossibile.

Un po’ come accade in quei sogni in cui ti affanni ad arrivare da qualche parte ma non ci riesci. Corri, corri, corri e alla fine sei sempre allo stesso punto, di solito quello di partenza. Ti svegli con una sensazione di ansia, ti siedi nel letto e realizzi che per fortuna si è trattato solo di un brutto sogno. Ma resta comunque quel retrogusto di angoscia e una domanda: che avrà voluto dire?

E invece non è un brutto sogno, non è nemmeno un sogno, è solo brutto. Perché questa volta non ti sarebbe dispiaciuto fare un giro al centro e dai sobborghi della sua esistanza arrivare quanto più vicina possibile alla meta. E invece, mentre avanzavi stanca ma fiduciosa, hai notato da lontano, molto lontano, un tipo buffo che scendeva in strada e piazzava proprio lì, lì dove stavi per arrivare tu, un bel segnale stradale con scritto a lettere cubitali: “ATTENZIONE! CENTRO CHIUSO AI NON RESIDENTI”.

Il tipo era lui, la non residente eri tu.

Perchè non c’è niente da fare, se nasci “ai bordi di periferia dove i tram non vanno avanti più” al centro non ci arrivi facile. Neanche se passi dal via, una, due, tre, quattro, cinque volte. Per arrivarci al centro ci devi stare sin dall’inizio, o almeno nei paraggi, altrimenti può essere tutta fatica sprecata. Un viaggio senza fine verso un centro della terra dove non arriverai mai.
Anche perchè tanto, in quel centro, c’è posto per uno solo: lui.

E quindi? Quindi niente…
Solo una bella torta rustica patate e carciofi, dove i carciofi sono posizionati proprio al centro. Beati loro!

Procurati 6 carciofi (io ho usate quelli mammola), puliscili bene e poi in un tegame scalda un po’ d’olio, metti i carciofi a testa in giù e, dopo averli salati, rosolai qualche minuto, sfuma con un bicchiere di vino bianco (se necessario aggiungi anche dell’acqua) e cuocili coperti a fuoco basso finché non li senti teneri.

Intanto lessa, in acqua leggermente salata, 4 patate medie sbucciate e poi schiacciale in una ciotola insieme a 250gr.di ricotta, 3/4 cucchiai di formaggio grattugiato, 50 gr. di emmenthal a cubetti, 1 uovo, sale e pepe e poi mescola tutto. Se, vuoi puoi aggiungere anche 50gr. di prosciutto a cubetti (io mi sono tenuta vegetariana questa volta…).

Stendi in una teglia con carta da forno 1 rotolo di pasta sfoglia e versaci il contenuto, poi al centro disponi i carciofi premendoli nel composto di patate. Spolverizzali con del parmigiano, pan grattato e semi di sesamo e inforna a 180°C per circa 40 minuti.

Servi la torta rustica tiepida e vedrai che farai centro. Almeno a tavola…

0 thoughts on “L’impossibile viaggio verso il centro che termina con una torta rustica di carciofi e patate

  1. Per me quello che fai è una figata!
    Legare delle storie a delle ricette non è semplice o meglio sarebbe semplice se le storie fossero banali ma invece qui ogni volta insegni qualcosa.
    Veramente tanti complimenti.

    ps. comunque il centro è come l’America, tutti abbiamo la convinzione che sia qualcosa di esagerato poi una volta che ci sei stata ti accorgi che nel resto del mondo ci sono posti molto più belli….quindi via le persone che vivono ai confini.

  2. Trasformi la malinconia di un disastro in un manicaretto.
    Ti ammiro, perché un sentimento che ti buca lo stomaco, con te, diviene una torta che lo riempie.
    Il centro, in fondo è solo un punto di vista.

    G. Bonaccio feat. Stephanie Cooke – What I Need (Kenny Carpenter Soul Edge Mix)