Quando il collezionismo seriale produce bontà: CAMY CREAM CON OREO in superflui barattoli di vetro.
Dai 10 anni in poi credo di aver collezionato praticamente di tutto: dalle Barbie alle sorpresine del Mulino Bianco, dalle tessere telefoniche alle gomme per cancellare di ogni forma e profumo, dai ritagli di giornale in cui Morten Harket esprimeva al meglio la sua bellezza nordica agli album delle figurine di tutti i generi, dalle bottiglie dell’acqua più originali alle papere di gomma, fino ad arrivare a scarpe, borse, smalti, pentole, bicchieri, utensili da cucina di ogni sorta e tanto altro. Molto altro…
Diciamo che avevo iniziato la carriera come collezionista per poi trasformarmi in vera e propria accumulatrice.
La più temuta accumulatrice seriale del centro-sud.
Non sono ancora ai livelli di “Sepolti in casa” o cose del genere, ma diciamo che una certa tendenza c’è, tenuta a bada da occasionali moti di orgoglio che di tanto in tanto sopraggiungono in me spingendomi a fare ordine. In casa e fuori. Ma sono rari.
Accumulare oggetti è come accumulare peso (in tal caso io merito un doppio oro nella stessa categoria…)? E accumulare oggetti e peso vuol dire accumulare ricordi? La difficoltà a non eliminare il superfluo è strettamente legata al bisogno di non dimenticare, di tenere stretti a sé persone e momenti del passato, al non voler fare pulizia anche nella propria testa?
Non lo so, ma potrebbe essere.
Forse è per questo che ci ritroviamo cassetti pieni di: biglietti del cinema perché è il primo film che abbiamo visto insieme, biglietti del treno perché è il primo viaggio che abbiamo fatto insieme, biglietti aerei perché è il primo viaggio in aereo insieme, tappi di bottiglia del primo aperitivo insieme.
Per non parlare dei cassetti delle seconde, terze, quarte volte, di quelli degli addii, di quelli dei ritorni e poi delle feste, delle nascite e anche delle morti. Insomma, una vita distribuita nei cassetti.
E nel mio caso anche su sedie, divani, assi da stiro e qualsiasi cosa possa fare da supporto alla mia esistenza passata, presente e anche futura.
Abbiamo a disposizione tanti bei posti in cui accumulare cose spesso prive di qualsiasi utilità, quasi come a significare che quell’oggetto che ti ricorda quella situazione che spesso è legata ad una determinata persona sia totalmente inutile. Proprio come quella persona.
Ma comunque non possiamo farne a meno. Proprio come di quella persona.
Sia chiaro, io accumulo anche cose che non mi ricordano proprio niente e nessuno, anzi spesso ignoro del tutto la loro provenienza, addirittura ospito cose di altri che, essendo criptoaccumulatori, per non dover far coming out vengono ad accumulare a casa mia. Perché per vivere sommersa ci vuole coraggio. Come ce ne vuole ad emergere.
Così, mentre sono nel bel mezzo di uno di quei miei rari moti di orgoglio e ribellione, cercando di fare spazio in un mobile ormai prossimo all’implosione, mi imbatto in una inconsapevole collezione di barattoli di vetro. Praticamente un intero ripiano dedicato a questo raro e pregiato oggetto che si replica davanti ai miei occhi in tutte le forme e dimensioni.
Ora, è vero che sui blog di cucina fa figo far vedere che mangi nei barattoli, bevi nei barattoli, cucini nei barattoli e non voglio sapere che altro puoi fare in un barattolo… Ma è anche vero che per fare ciò di barattoli te ne bastono 3, al massimo 5, esagerando 10, ma non certo un intero ripiano!
Quindi con le lacrime agli occhi procedo alla selezione naturale di questa specie tanto amata dalle foodblogger e cerco di conservare solo quelli di cui proprio non posso fare a meno. Ma giuro a me stessa di farne subito un frivolo utilizzo degno della loro seconda vita.
Ed ecco spuntare una velocissima CAMY CREAM CON OREO in barattoli di vetro.
La camy cream è una bomba casearia molto famosa sul web.
Per farla occorre montare con le fruste 350gr. di mascarpone freddo (o ricotta per versione più light) con 150 ml. di panna fresca e fredda, poi aggiungere a filo 1 tubetto di latte condensato anche questo bello freddo (io non ho usato tutto il tubetto, ma solo una metà. Voi assaggiate e decidete quanto la volete dolce).
In 5 minuti la crema è pronta.
Intano ho sbriciolato 150gr. di biscotti Oreo, tenendone da parte qualcuno intero. Ho poi alternato nei vasetti polvere di biscotti e crema e infine ho decorato con Oreo e frutti di bosco.
Anche io sono una accumulatrice! Io però accumulo per ricordo, solo le cose per la cucina e i libri invece li acquisto perché so belli ahahahah
Non ti facevo ossessiva compulsiva, ma se ci sono i biscotti ti perdoniamo tutto.
Meno male, grazie… Però ancora non sono a livelli da farmi internare. Non ancora almeno…
Come ti capisco, anch’io faccio fatica a non accumulare… Pensa che il mio blog è nato proprio dai ritrovamenti fatti in solaio!
Allora devo subito dargli un’occhiata!
Benvenuta tra i miei ricordi!
Grazie!
Prima o poi devi fare un ripulisti altrimenti in casa non ci sta piu’ nulla, 😀 un abbraccio cara, il tuo dolce e’ troppo buono, <3
Io butto tutto, sono per il minimalismo quasi estremo.
Conservo gelosamente solo i libri che mi sono piaciuti molto. Gli altri però non li butto, li regalo.
🙂
Io conservo anche i libri che non mi sono piaciuti. Proprio non mi riesce…😁
Cara Ali, come sempre, il tuo blog mi ha dato spunto per una riflessione. Permettimi una domanda alla Gigi Marzullo: ” Ma se chi ha difficoltà a liberarsi del superfluo è uno che non vuole staccarsi dai ricordi e dagli affetti del passato, chi, invece, come me, non vede l’ora di sbarazzarsi delle cose come può essere definito? Un anaffettivo? Un insensibile? Attendo risposta. Un saluto dolce come la tua ricetta
Forse solo una del tutto risolta che non ha bisogno del passato per guardare avanti… Che ne dici come risposta?😁
Mi piace molto. Anche se, mi viene spontaneo il dubbio, forse faccio così semplicemente perché è molto più facile buttare via che dovere mettere a posto! !!!