Sono donut o sono ciambelle? Se proprio vogliamo dargli un nome: MINI CIAMBELLE AL FORNO!
Gli essere umani tendono a dare nomi a cose e persone per poterle definire in qualche modo. Noi donne tendiamo a dare nomi a qualsiasi cosa esista per impossessarcene.
Dalla macchina all’accendino, dalle nostre parti anatomiche più in voga alla coccinella che un giorno di primavera ci volò su una mano in un parco e che mai più rivedemmo. Ma che in quei 5 secondi di stazionamento su di noi avemmo anche il tempo di battezzare Lallarella.
Per noi ogni cosa deve essere nominata.
È questione di appartenenza. Nominare crea appartenenza. Io nomino la mia penna stilografica preferita Mafalda, con Mafalda scriverò lettere d’amore, firmerò contratti, siglerò le mie opere. Mafalda starà sempre con me, perché è stilosa e mi piace come scrive e fa sembrare la mia pessima calligrafia bellissima. E poi è mia. E le ho dato un nome. Ciao Mafalda.
Le donne (si, sempre loro, soprattutto loro…) vogliono dare nomi a tutto. Relazioni comprese. Una donna vuole sempre sapere che sta succedendo tra lei e la persona con cui si sta relazionando. Mentre un uomo, anche dopo 25 anni di matrimonio, è tentato di rispondere sempre “frequento una”, la donna no. La donna dopo la prima settimana deve definire il rapporto. Dargli un nome ben preciso. E giù con le domande: chi siamo? Che stiamo facendo? Dove stiamo andando? Che intenzioni hai? Cosa siamo?
Quando ad un rapporto non si sa che nome dare, non si sa neanche come fare a non perderlo. Perché non si avrà un nome con cui chiamarlo. E lui non risponderà a nessun comando…
Proprio come con gli animali.
Quando decidiamo di far entrare un animale nella nostra vita, uno qualsiasi, la prima cosa che facciamo (uomini o donne che siamo) è dargli un nome. Che senso ha dare un nome ad un essere vivente che non potrà mai usarlo per presentarsi a qualcuno, per aprirsi un account social, per iscriversi alle liste di collocamento?
Voi direte perché se no l’animale non risponde ai comandi. Perché l’animale impara a riconoscere il nome che gli viene affibbiato, a sentirne il suono, lui saprà che ogni volta che sentirà quel nome vi starete riferendo a lui e quasi sicuramente gli starete chiedendo di fare qualcosa.
Tipo tornare da voi. Perché lui è vostro.
Perché è a questo che serve un nome, a chiamarci qualcuno. Per salutarlo, per parlarci, per insultarlo, per urlargli di non andare. Di tornare. Perché tu sei mio.
E le donne lo sanno. E vogliono chiamare ogni cosa con il loro nome. Nome che decidono loro.
Queste per esempio sono donut! Che poi voi direte che non potrei proprio chiamarli donuts, i donuts sono fritti e hanno un peso specifico notevole, oltre ad essere più grandi. No, giusto, allora queste forse le chiamerei più ciambelline. Perché sono morbide, leggere, piccole e sono al forno.
Vabbè, voi chiamatele come vi pare, io le chiamerò MINI CIAMBELLE AL FORNO, ricoperte di cioccolato e con la ricotta e l’arancia nell’impasto.
In fondo le ho fatte io e decido io!
Per avere circa 8/10 mini ciambelle d’amore, sbattiamo in un contenitore 1 uovo grande con 90gr. di zucchero di canna, una volta spumoso aggiungiamo 100ml di latte, 50gr. di ricotta, 20gr. di burro fuso e mescoliamo il tutto.
Poi aggiungiamo 150gr. di farina setacciata con 1 cucchiaino di lievito per dolci, 1 pizzico di noce moscata (o cannella se preferite) e la buccia grattugiata di un’arancia grande e soprattutto edibile. Amalgamiamo bene l’impasto e poi lo distribuiamo negli stampini per ciambella (se non sono in silicone vanno imburrati e infarinati).
Riempiamoli poco meno della metà e mettiamo in forno caldo a 180° per circa 15 minuti.
Una volta pronte le mini ciambelle al forno le lasciamo raffreddare e poi le immergiamo in 100gr. di cioccolato fondente sciolto e ricopriamo con zuccherini sdolcinati.
Wow, non ci avevo mai pensato, ma effettivamente è così… Siamo strane forti…
Io direi che siamo precise…😜
Forse hai ragione… Infatti i pazzi sono precisi!
😂
Che buone e colorate, noi donne siamo cosi’, precise, come dici tu, 😀 tanti baci cara, <3
Bacioni!!
<3