Può un dilemma tra due opzioni portare ad una terza? Si può, se la terza è una torta rustica al minestrone e ricotta!
Mentre aspetto il mio turno alla posta, leggo che esiste un esperimento mentale di filosofia etica formulato alla fine degli anni ’60 chiamato: “Dilemma etico del carrello ferroviario“.
Cioè, l’autista di un tram si trova a guidare un mezzo sfigato che può solo cambiare rotaia, senza poter frenare. Come se non bastasse, sul binario che percorre, si trovano cinque persone legate e incapaci di muoversi (chiaramente manifestanti contro i disservizi del trasporto autoferrotranviario…).
Ma l’autista, nato con la camicia, realizza che tra il tram e le persone legate si dipana un secondo binario parallelo, sul quale è presente un solo manifestante, ma sempre ben legato e impossibilitato a muoversi. Che fortunello!
L’autista ha così due simpatiche opzioni: lasciare che il tram prosegua dritto la sua corsa, uccidendo i cinque facinorosi, oppure azionare lo scambio e ucciderne solo uno.
Quindi c’è una decisione da prendere e una responsabilità da assumersi.
Diciamo che l’autista avrebbe preferito restare a dormire quella mattina.
Perché si sa, a volte certe decisioni non solo sono difficili da prendere, ma spesso sono proprio traumatiche. E si vorrebbe poter fare tutto, non sacrificare niente e nessuno, cosa spesso impossibile.
Una scelta va sempre fatta, tra ragione e sentimento, sacrificando in alcuni casi quello che è il male minore.
Così, martedì sera, mi ritrovo al supermercato lacerata davanti al mio personale “Dilemma del carrello della spesa”. Decido finalmente di mettermi a dieta e lo riempio di sole verdure? Oppure ignoro l’imminente esplosione dei miei jeans, e faccio implodere il carrello di dolci e carboidrati?
Davanti a tale amletico dilemma, opto per una scelta di responsabilità verso la mia persona e dirigo il carrello al banco surgelati, saccheggiandolo di tutte le buste di minestrone esistenti, per impegnarmi, anima e (tanto) corpo, nella mitica dieta del minestrone.
Giunta a casa, davanti a quelle gelide verdurine in busta, la mia mente si illumina e capisce che, a differenza del povero tranviere, io non devo per forza scegliere, posso invece giungere ad un valido compromesso.
Nasce così la Torta rustica al minestrone e ricotta.
In una ciotola sbattiamo 3 uova con 80ml. di olio di semi e 150ml. di latte. Aggiungiamo 100gr. di ricotta di pecora e 30gr. di parmigiano grattugiato. Lavoriamo bene e poi incorporiamo 200gr. di farina con 1 bustina di lievito istantaneo per torte salate, 1 pizzico di sale e di noce moscata. Uniamo 300gr. di minestrone surgelato all’impasto e 50gr. di mozzarella a cubetti.
Amalgamiamo bene il tutto e versiamo in una teglia (la mia è quadrata 24×24) con carta forno. Spolveriamo con semi di sesamo la superficie e lasciamo cuocere in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti.
Devi accedere per postare un commento.