Ve la ricordate la piccola Heidi con i suoi panini bianchi da portare alla nonna? Anche io ho dei panini nella mia infanzia, i PANINI CON IMPASTO DI PATATE.
Per quei 2/3 che non ricordassero la storia, Heidi è la solita orfanella cinquenne che viene spedita dalla zia, che non sapeva che farsene, sulle alpi svizzere a casa del nonno, che non sapeva che farsene.
Travolta da tanto amore, la piccola è sempre terribilmente felice e allegra (come Michelle Hunziker, saranno le famose erbe svizzere), nonostante viva praticamente scalza e a maniche corte a 10° sotto zero.
La sua joie de vivre viene momentaneamente intaccata, quando la zia, che non sapeva che farsene, decide di portarla a Francoforte a fare da bimba di compagnia all’inferma Clara. E la deposita tra le amorevoli braccia dell’acida zitella Signorina Rottermeier. Che, ovviamente, di lei non sapeva proprio che farsene.
Heidi ritrova comunque l’immancabile sorriso, che aumenta esponenzialmente quando riesce a farsi riportare tra le gelide alpi dal gelido nonno.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Della serie Heidi si ricordano in particolare:
-
La totale assenza di una costumista. Per le 52 puntate lei e tutti gli altri personaggi hanno indossato (salvo rarissime eccezioni) sempre lo stesso abito di scena. Sempre lo stesso d’estate e d’inverno, con il sole e la neve, in montagna e in città.
- Il forte senso della famiglia. L’Oscar in questione va alla zia di Heidi che regolarmente abbandona la bambina in famiglie diverse pur di non tenerla con sè. Pari merito al padre e alla nonna di Clara. Il primo sempre in viaggio per lavoro, nonostante sia ricchissimo e potrebbe quindi mandarci qualche altro, la seconda sempre alle terme. Mentre la nipote vive su una sedia a rotelle e con una governante senza cuore.
- La severa educazione Svizzera impartita a tutti e tutto, comprese le caprette che infatti la salutavano sempre dicendole un cortese “Ciao!” e i monti che, non avendo la parola, le sorridevano gentili.
-
I mitici panini bianchi, quelli morbidissimi, gli unici che può mangiare la sdentata nonna di Peter. Così Heidi ruba quintali di panini bianchi duranti i pasti in casa di Clara, nascondendoli nell’armadio. Proprio come i turisti ai buffet dei villaggi vacanze.
Tra questi momenti indimenticabili, ho scelto di cimentarmi nella produzione di panini, che mi viene più facile. Non saranno identici a quelli Svizzero/Tedeschi, ma sono quelli tipici delle mie feste di compleanno da bambina. Quelli perfetti con farciture salate e dolci.
Ecco allora i miei personali PANINI CON IMPASTO DI PATATE.
Lessate 130gr. di patate, schiacciatele e lasciatele raffreddare.
Nella planetaria setacciate 150gr. di farina 00 e 150gr. di farina manitoba, aggiungete 40gr. di zucchero di canna, 70gr. di latte a temperatura ambiente, 50gr. di olio di semi, 7gr. di lievito disidratato per impasti a lunga lievitazione, 1 pizzico di sale e amalgamate gli ingredienti a bassa velocità, versate la purea di patate e amalgamate ancora.
Aggiungete 1 uovo e lavorate fino a quando non sarà completamente assorbito al composto. Se vi sembra troppo asciutto, aggiungete 20gr. di acqua a temperatura ambiente.
Fate lavorare l’impastatrice a velocità media fino a quando il vostro impasto non risulti liscio, attaccato alle fruste ma staccato dal cestello.
Mettete l’impasto in una ciotola, copritelo con una pellicola a contatto e lasciatelo lievitare in luogo asciutto fino al raddoppio del volume.
Poi prendete l’impasto e ricavate tante palline, disponetele su una teglia con carta forno, e fate lievitare per altri 30 minuti.
Infornate in forno caldo a 180° per circa 15/20 minuti.
Lasciate raffreddare e poi farcite i panini con impasto di patate con quello che vi pare.
Ahahhha! Divertente la rilettura di Heidi. Interessanti i tuoi panini! 🙂
Grazie!!!😉😘
I panini con le patate sono troppo buoni Ali, tanti baci cara, sei bravissima, Heidi, ti sorridono i monti, 😀 😀 😀
Grazie Laura e tanti saluti dalle caprette!!😂
😀