Voglio essere Margherita! La tenace e libera Margherita Hack ma anche la buonissima e soffice PASTA MARGHERITA di Pellegrino Artusi.
La signora Rita diceva sempre che tutte le donne almeno una volta nella vita dovrebbero provare ad essere Margherita Hack.
La signora Rita, vicina di casa di una mia anziana zia, aveva una certa passione per questa astrofisica toscana, incurante delle apparenze, capace di essere quello che le pareva, indipendente tanto da volersi sposare e restare moglie per una vita, libera di non voler essere madre, atea, animalista e vegetariana, con un passato da fascista e un futuro nei comunisti italiani.
La signora Rita ammirava questa donna quasi sua coetanea, anzi, la invidiava. Perché a lei le cose non erano andate proprio così.
Ci raccontava sempre che lei era stata costretta a sposarsi e a restare sposata con un uomo che non solo non amava, ma non rispettava. Che non aveva potuto studiare, lei che tanto adorava i libri e avrebbe voluto insegnare ai bambini lo stesso amore. Che con il matrimonio aveva anche dovuto rinunciare a quelle poche ore in cui aiutava nel negozio di stoffe di una sua parente.
Lei doveva essere moglie e madre dei 4 figli dati al marito. Non poteva perdere tempo a fare altro.
E mentre la signora Rita partoriva figli e si occupava di tener fede ad un matrimonio imposto, Margherita Hack studiava, si dedicava con successo all’atletica, faceva ricerche e nuove scoperte, si impegnava in politica e lottava affinché divorzio, aborto, eutanasia e diritti civili fossero riconosciuti. E sposava Aldo, conosciuto al parco da ragazzini e incontrato anni dopo all’università.
E mentre Margherita Hack studiava le stelle, la signora Rita faceva in modo che le 4 stelle di casa crescessero indipendenti e libere. Ripentendo sempre loro una frase della sua scienziata preferita: “Mi hanno cresciuta nel modo più libero, senza ancorarmi ai ruoli femminili, inculcandomi due valori fondamentali: la libertà e la giustizia”.
Anche la signora Rita si chiamava Margherita, ma tutti la chiamavano Rita e così aveva dovuto rinunciare anche al suo bel nome romantico. L’unica cosa che la accomunava con la Margherita che sarebbe voluta essere.
Alle Margherite che siamo, che saremo o non saremo mai, una torta margherita dalla consistenza unica, solo 4 ingredienti e niente farina ma fecola di patate.
É la PASTA MARGHERITA di Pellegrino Artusi.
Per prima cosa, sgusciate 4 uova, separando i tuorli dagli albumi. Con la frusta elettrica, o ancora meglio con la planetaria, montate i tuorli con 120gr. di zucchero a velo finché non saranno gonfissimi, circa 10/20 minuti.
Aggiungete 120gr. di fecola di patate e il succo di 1 limone (usate 1 limone piccolo oppure solo la metà di uno più grande) e lavorate per altri 10 minuti.
In un’altra ciotola montate gli albumi a neve ferma e poi delicatamente, con una spatola, incorporateli poco alla volta all’impasto con tuorli e zucchero, facendo attenzione a non smontarlo.
Versate in una teglia da 20cm con carta forno o imburrata ed infarinata, e mettete in forno caldo per 25/30 minuti circa a 170° (fate sempre la prova stecchino).
Una volta raffreddata, spolverizzate con tanto zucchero a velo vanigliato.
La PASTA MARGHERITA, avendo solo fecola di patate, ha una consistenza molto soffice.
Qui trovate la ricetta scritta da Pellegrino Artusi (la numero 576. Ma meritano tutte!).
Buonissima, brava Ali, <3
Grazie!!!😘
:* :*
Super-deliziosa 😍
Ma le palline gialle, cosa sono? C’hai la ricetta?
Bacio
Sid
Le palline gialle sono semplici zuccherini mimosa, li ho trovati nei negozi di pasticceria. Tipo queste: https://www.cakeandparty.eu/decorazioni-alimentari-per-il-cake-design/634-mimose-di-zucchero-40-gr.html. Le puoi fare anche con la pasta di zucchero, ma non vale molto la pena…
Ma grazie 😘
Zuccherini, che gnammete!
Bacio
Sid
Figurati!😘