Tornano i biscotti più irriverenti in versione MINI CREAM TART ALLA VANIGLIA. Perfetti anche per gli auguri di Pasqua…
Al mio 6° o 7° compleanno, mi regalarono un libro sugli animali. Uno di quei libri grandi, pieni di figure, poco parole ma molto precise e tanti animali coloratissimi.
Mi ricordo che ognuno di questi animali dichiarava il suo nome e poi dava di sé una breve descrizione che serviva a qualificarli con esattezza nel regno animale. Anche se poi suonava un po’ come un incontro all’anonima alcolisti.
Tipo: Io sono il Leone Rodolfo, re della foresta. Io mi chiamo Gustavo Lo Squalo e sono il terrore dei mari. Io sono Berta La Giraffa e sono la più alta della giungla. E via dicendo con questo tenore decisamente autoreferenziale.
Perché gli animali dei libri per bambini sono tutti dittatoriali, sicuri di sé, non si mettono mai in discussione, sono quello e basta.
Poi arrivò il momento della presentazione di Tina. E io me la immagino alzarsi in piedi, timida e balbettante, spaventata da cotanti animali aggressivi e dire: Ciao, io sono Tina la pecora e vivo nella fattoria. Punto.
Tina (sempre secondo la mia fervida immaginazione), si risiede tremante e aspetta che il giro di presentazione continui. Perché lei (e chi ha scritto il libro) non ha altro da aggiungere. É una pecora, non ci sono aggettivi altisonanti per lei. Perfino il nome scelto, Tina, sa di tranquillo, familiare, di casalinga con bigodini.
Tina è una pecora che sta lì a fare la pecora nella fattoria di qualcuno. Sta tranquilla, fa le sue cose senza sbattersi più di tanto. Magari Tina vive con altre 100 pecore e lei è solo la 101 del gruppo, niente di speciale.
Non è nata per terrorizzare la foresta, solcare i mari, regnare nei boschi. Lei fa la pecora. Non deve dimostrare niente a nessuno, non vive con l’ansia di prestazione, non deve conquistare troni felini o rincorrere antilopi.
E me la immagino guardare spaventate tutti questi animaloni che si agitano per non perdere i loro primati. Azzannarsi, sbranarsi e fare pure una brutta fine. Mentre lei mangia erba fresca.
E fare a tutti un bel dito medio!
Come quello delle mie pecore MINI CREAM TART ALLA VANIGLIA.
Per realizzarle, come prima cosa fate una CAMY CREAM ma con la ricotta.
Montate in una ciotola 200ml. di panna fresca non zuccherata ben fredda con 1 cucchiaino di vaniglia in polvere (o i semi di una bacca di vaniglia). Aggiungete 250gr. di ricotta asciutta e fredda e continuate a montare fino ad amalgamare bene. Versate 80gr. di latte condensato freddo e montante fino a quando la crema non sarà bella soda. Tenete in frigo.
Lavorate 80gr. di zucchero a velo vanigliato con 70gr. di burro freddo a pezzetti, 1 pizzico di sale e 1 cucchiaino di vaniglia in polvere (o i semi di una bacca di vaniglia).
Aggiungete 200gr. di farina 00 e 1 uovo. Appena avete ottenuto un impasto omogeneo, appiattitelo, ricopritelo con la pellicola e tenete in frigo per circa 30 minuti.
Riprendete il panetto, stendetelo con un matterello e procedete a ricevere tante pecorelle irriverenti con le formine SFUNCOOKIES.
Disponi i biscotti in una teglia con carta forno e cuoci per circa 10 minuti in forno caldo a 180°. Una volta cotti e raffreddati, realizzate le MINI CREAM TART ALLA VANIGLIA.
Riempite una sac à poche con la crema di panna e ricotta e cominciate a decorare la metà dei biscotti. Adagiateci sopra la metà rimasta e decorata anche quelli, aggiungendo anche tanti zuccherini colorati.
Ed ecco pronti i perfetti doni per una Pasqua di pace e amore: le irriverenti MINI CREAM TART ALLA VANIGLIA!
Come già fatto a Natale…
Ma che belle!!! 😘
Grazie!!!😘
❤ ❤ ❤
Ali sei troppo brava, che belle!!!! Baci cara, <3
Ma grazie!!!! Buona settimana😘😘
Anche a te cara, <3 <3 <3
Vabbè, ma questi stampini sono una cosa troppo bella ahahahah
Perfetti per fare gli auguri!!!😂😂